Vai al contenuto

Ricercatori sviluppano sistemi compatti che eliminano gli agenti inquinanti dall’acqua con ceramica fotocatalitica

Una nuova tecnologia tedesca utilizza ceramica espansa e LED UV per decomporre gli inquinanti industriali prima che raggiungano l’acqua.Le soluzioni attuali, come il trattamento biologico o la filtrazione avanzata, non sempre riescono a eliminarle completamente. Inoltre, il loro funzionamento può essere costoso, lento o generare rifiuti secondari. Ciò costringe a ripensare l’approccio, soprattutto in settori ad alto carico inquinante come l’industria farmaceutica, chimica, tessile o degli alimenti trasformati.

Depurazione dell’acqua con la luce: una nuova generazione di sistemi di trattamento dell’acqua compatti ed efficienti

Il trattamento delle acque reflue industriali rimane una delle maggiori sfide ambientali del presente. Sebbene esistano impianti di trattamento moderni, gli inquinanti persistenti continuano a sfuggire al controllo. Pesticidi, microplastiche, PFAS, coloranti e farmaci finiscono nei fiumi, nelle falde acquifere e, alla fine, nei nostri rubinetti. Queste sostanze, molte delle quali classificate come interferenti endocrini o potenziali cancerogeni, si accumulano negli ecosistemi senza degradarsi facilmente.

Tecnologia ceramica con luce: una risposta innovativa

Il Fraunhofer IKTS di Dresda ha compiuto un passo deciso verso una soluzione efficiente e sostenibile. Ha sviluppato ceramiche espansive multifunzionali che fungono da piattaforme per processi di ossidazione fotocatalitica, in grado di distruggere gli inquinanti a livello molecolare.

La chiave sta nel combinare materiali con proprietà catalitiche avanzate e una struttura porosa altamente reattiva, esposta alla luce ultravioletta (UV). Questo sistema genera radicali liberi, in particolare idrossili, che rompono complessi legami chimici, senza bisogno di aggiungere composti tossici né produrre ulteriori rifiuti.

Il risultato: un processo pulito, silenzioso e adattabile che elimina le molecole problematiche senza generare sottoprodotti inquinanti.

Cosa rende unica questa tecnologia?

  • Efficienza energetica: utilizzando LED UV a basso consumo e ottimizzando la geometria del reattore, il sistema massimizza l’interazione tra luce, contaminante e catalizzatore.
  • Elevata superficie reattiva: le schiume ceramiche offrono una porosità fino al 90%, aumentando esponenzialmente la superficie utile di reazione rispetto ad altri supporti tradizionali.
  • Stabilità e durata: i catalizzatori sono fissati in modo robusto alla struttura ceramica, evitando il loro rilascio nell’acqua trattata.
  • Modularità: ogni sistema può essere adattato a diverse portate, tipi di contaminanti e condizioni industriali, senza la necessità di riprogettare l’intera infrastruttura esistente.

Applicazioni reali e prove pilota

Attualmente, diversi settori stanno testando questa tecnologia direttamente nei propri impianti. In particolare, aziende dei settori farmaceutico, dei semiconduttori e tessile, dove la generazione di contaminanti altamente stabili è un problema costante.

In uno dei progetti pilota più rilevanti, un impianto cartario in Germania è riuscito a ridurre di oltre l’85% la concentrazione di composti organici non biodegradabili prima dello scarico. Altri test nell’industria lattiero-casearia hanno dato risultati positivi nell’eliminazione di residui ormonali e antibiotici.

Inoltre, questo tipo di soluzione consente il trattamento in loco, evitando il trasporto di grandi volumi di acqua contaminata alle stazioni centrali, con conseguente risparmio in termini di energia, logistica ed emissioni.

Implicazioni oltre il settore industriale

Sebbene questa tecnologia sia stata progettata pensando ai processi industriali, il suo potenziale va oltre. Può essere applicata in aree rurali con scarso accesso a sistemi di depurazione avanzati, in contesti di emergenza climatica dove l’acqua potabile scarseggia, o anche come complemento agli impianti di trattamento urbani, contribuendo a soddisfare standard di qualità più rigorosi.

La Commissione Europea e diversi organismi ambientali stanno attualmente rivedendo le normative sulla presenza di sostanze in tracce nelle acque reflue. Tecnologie come questa potrebbero diventare fondamentali per soddisfare i futuri requisiti legali, senza che le aziende debbano sostenere costi proibitivi.

Potenziale

Questa nuova generazione di sistemi di trattamento rappresenta un potente strumento contro l’inquinamento dell’acqua e la sua adozione su larga scala potrebbe portare benefici significativi:

  • Riduzione diretta dei contaminanti persistenti nelle fonti idriche.
  • Migliore protezione della biodiversità acquatica, molto sensibile alle tracce chimiche.
  • Maggiore resilienza idrica nelle regioni colpite dalla siccità, facilitando il riutilizzo dell’acqua trattata.
  • Conformità proattiva alle normative ambientali, che posiziona meglio le industrie di fronte a quadri normativi sempre più esigenti.
  • Stimolo all’innovazione tecnologica in materia di materiali, energia pulita e trattamento decentralizzato.

In un mondo in cui l’acqua pulita è sempre più scarsa, investire in soluzioni compatte, scalabili e sostenibili come questa non è un’opzione, ma una necessità urgente. La combinazione di scienza dei materiali, efficienza energetica e visione ambientale dimostra che un altro modo di trattare l’acqua, più rispettoso del pianeta, non solo è possibile, ma è già una realtà in fase di costruzione.

Condividi: