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Orto autunnale: 7 concimi verdi che trasformano un terreno povero in terra fertile

Questo periodo autunnale è fondamentale per la salute del vostro terreno. Con le intense piogge autunnali che possono dilavare i nutrienti e la siccità estiva che compatta il terreno, lasciare il terreno nudo è la peggiore delle opzioni possibili. È qui che entra in gioco un’antica ed efficace tecnica agronomica: la semina di concimi verdi. Ma come orientarsi tra le numerose varietà disponibili?

Cosa c’è da sapere

I concimi verdi non sono destinati alla raccolta. Sono colture di copertura seminate per proteggere, strutturare e arricchire il terreno. Il loro compito è quello di preparare un terreno fertile per le colture primaverili più esigenti, come i pomodori o le zucche, senza ricorrere a fertilizzanti chimici. Seminati tra la fine di agosto e la metà di ottobre, hanno il tempo di sviluppare il loro apparato radicale e la loro biomassa prima dell’arrivo del freddo intenso.

Ogni famiglia di piante offre benefici distinti. È quindi essenziale scegliere in base all’obiettivo perseguito.

  • Per nutrire il terreno con azoto: i legumi.
  • Piante come la fava, la veccia o il trifoglio incarnato possiedono una capacità straordinaria: catturano l’azoto dall’aria e lo fissano nel terreno grazie a batteri simbiotici che vivono nelle loro radici. Secondo l’istituto di ricerca agronomica INRAE, questo processo può apportare diverse decine di chilogrammi di azoto per ettaro, un apporto gratuito e naturale. La veccia comune (Vicia sativa), ad esempio, è molto efficace nel produrre una copertura densa che soffoca le erbacce e si associa perfettamente ai cereali.
  • Per decomprimere e strutturare: cereali e pivot.
  • Il vostro terreno è pesante, argilloso? La segale (Secale cereale) è il vostro miglior alleato. Il suo apparato radicale fascicolato e potente esplora il terreno in profondità, migliorandone la struttura e la permeabilità. Produce anche una grande quantità di materia organica. Per i terreni compatti, il ravanello foraggero (Raphanus sativus var. oleiferus) è uno strumento eccezionale. La sua radice a fittone agisce come una “bio-trivella”, aerando il terreno e riportando in superficie i nutrienti dagli strati profondi.
  • Per bonificare e pulire: le crucifere.
  • La senape bianca (Sinapis alba) è nota per la sua crescita rapida, che copre il terreno in poche settimane. Ma il suo principale vantaggio è il suo effetto “biofumigante”. Decomporsi, rilascia composti solforati che limitano lo sviluppo di alcuni funghi patogeni e nematodi del suolo, come confermano numerosi studi riportati dalle camere dell’agricoltura. Attenzione però a non seminarla prima o dopo altre crucifere (cavoli, rape) per non favorire le malattie tipiche di questa famiglia.
  • Per attirare la biodiversità: la facelia.
  • La facelia (Phacelia tanacetifolia) è la campionessa in tutte le categorie. Non solo germoglia molto rapidamente e protegge il suolo, ma i suoi fiori viola sono estremamente melliferi, attirando api e altri insetti impollinatori nella tarda stagione. Il suo vantaggio strategico, sottolineato dalla guida di giardinaggio Terre Vivante, è che non appartiene a nessuna famiglia ortiva comune. Inserirla nella rotazione limita quindi la diffusione delle malattie.

Perché è importante

Utilizzare i concimi verdi significa adottare un approccio agroecologico a livello del proprio giardino. Si aumenta il contenuto di materia organica, migliorando la ritenzione idrica e la fertilità. Si immagazzina carbonio nel terreno, contribuendo a livello individuale alla lotta contro il cambiamento climatico. Infine, si favorisce la vita sotterranea (lombrichi, microrganismi), che è il vero motore della fertilità.

Il metodo è semplice: dopo aver pulito l’appezzamento, zappate leggermente la superficie senza rivoltarla per non disturbare gli orizzonti del terreno. Semina a spaglio, idealmente prima di una pioggia, quindi compatta con il dorso di un rastrello. L’associazione di un legume e di un cereale (ad esempio: veccia + avena) è spesso la combinazione vincente per un effetto strutturante e nutriente.

Le prospettive

Alla fine dell’inverno, appena prima della fioritura, sarà necessario falciare o trinciare queste colture. Lasciateli decomporre in superficie come pacciamatura, oppure incorporateli molto superficialmente. È fondamentale attendere due o tre settimane prima di piantare le verdure primaverili. Questo lasso di tempo permette al terreno di “assimilare” questa manna di materia organica senza disturbare la crescita delle giovani piante.

Adottare i concimi verdi significa passare da una logica di fertilizzazione correttiva a un approccio preventivo e rigenerativo. Non si nutrono più solo le piante, ma il terreno stesso. Questo è il segreto di un orto sostenibile, resiliente e produttivo.

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