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Nove anni truffato dall’amore della sua vita: “Fingeva di avere un tumore al cervello per cui ho investito 70.000 euro”

Carlos Felipe ha conosciuto quella che sarebbe poi diventata sua moglie su Internet. Entrambi si sono innamorati perdutamente, nonostante vivessero in città diverse, e hanno deciso di provare a costruire una relazione che oggi è diventata la più grande delusione di Carlos Felipe.

Per 10 anni il marito ha pagato le cure per un cancro che sua moglie non aveva

Dopo un periodo di separazione, sua moglie si è trasferita a Barcellona e ha iniziato a conciliare lavoro e turni in ospedale. Trascorreva pochissimo tempo a casa, ma Carlos Felipe non sospettava che, in realtà, lei stesse conducendo una doppia vita.

Tutto è cambiato il giorno in cui a sua moglie è stato diagnosticato un presunto tumore al cervello. Ha iniziato a sottoporsi a sedute di chemioterapia, anche se Carlos Felipe non l’ha mai vista farlo. “Diceva che indossava una parrucca, ma non mi permetteva di toccarla”, racconta, “non mi mandava nemmeno delle foto”.

Ben presto, sua moglie iniziò a chiedergli dei soldi per le cure e per prendersi cura di sua nipote, che era rimasta sotto la sua custodia dopo la presunta morte di sua sorella. “Per me quella bambina è sempre stata sua nipote e l’uomo con cui era realmente sposata, suo cognato”, confessa.

Ha trascorso quasi 10 anni a pagare le cure mediche, investendo 73.800 euro, finché, con l’aiuto di un investigatore privato, Carlos Felipe ha scoperto che era tutta una bugia. Sua moglie era in perfetta salute e, inoltre, conduceva una doppia vita.

Carlos Felipe ha scoperto che le bugie di sua moglie erano talmente tante che nemmeno il loro matrimonio era reale: “Ha inventato che un amico di famiglia era un notaio e che ci avrebbe sistemato i documenti, sembrava legale”.

Davanti ai giudici, sua moglie nega di aver commesso un reato di truffa e assicura che Carlos Felipe la maltrattava. Inoltre, chiede compassione e assicura che restituirà il denaro, che secondo lei è molto meno di quanto reclama Carlos Felipe.

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