Questa settimana, il mondo dell’archeologia è tornato alla ribalta dopo il ritrovamento di un elmo militare di epoca romana che presumibilmente apparteneva a un soldato in servizio più di 2000 anni fa. Il contesto del suo utilizzo sarebbe stato nel mezzo della battaglia per le Isole Egadi. La scoperta è stata attribuita a un subacqueo al largo della costa della Sicilia.
Un tesoro di 2200 anni: il mare restituisce l’elmo di un soldato romano
La Società per la Documentazione dei Siti Sommersi (SDSS) ha comunicato la notizia attraverso i suoi canali ufficiali. Si tratta di un’organizzazione senza scopo di lucro che studia i fondali marini al confine che circonda l’isola italiana. In particolare, sull’arcipelago delle Egadi, dove sta portando avanti un progetto di ricerca sul sito che un tempo fu teatro di una grande battaglia navale.
Nel corso della spedizione di routine, un subacqueo ha recuperato dal fondo del mare un elmo di bronzo in stile Montefortino, insieme alle sue guancette. Si ipotizza che risalga al 241 a.C. ed è in perfetto stato di conservazione, cosa che ha sorpreso esperti e storici.
Il consigliere per il Patrimonio Culturale e l’Identità della Sicilia, Francesco Paolo Scarpinato, ha dichiarato: “Questo elmo è uno dei più belli e completi mai recuperati. Si tratta di una scoperta che non solo amplia la nostra comprensione storica della battaglia delle Egadi, ma eleva anche la posizione della Sicilia come custode di un patrimonio mediterraneo unico. Il successo dell’operazione è stato possibile grazie a una collaborazione internazionale”.
Tale scoperta si è aggiunta ad altre precedenti che hanno avuto esito positivo nella zona e in altri siti marini circostanti. Tra gli oggetti recuperati è stata trovata anche una impugnatura in bronzo proveniente da un “relitto del banco di pesci”, risalente a molto tempo dopo la battaglia, nel V secolo d.C.
Gli esperti hanno sottolineato che le guance dell’elmo sono “autentiche rarità”. Ciò consentirà di comprendere in modo approfondito le tecniche di fabbricazione delle uniformi militari dell’inizio dell’Impero Romano, in pieno periodo di espansione.
L’elmo è stato sottoposto a un processo di restauro, con l’obiettivo di conservarlo per l’esposizione al pubblico. Questo elemento era ricoperto di sedimenti marini, così come altri 30 oggetti, tra cui attrezzi e armi, che hanno dovuto essere sottoposti a una tomografia computerizzata.
Battaglia delle Ega
Questo conflitto marittimo fu uno degli eventi più importanti e determinanti dell’inizio dell’Impero Romano, quando da Roma partirono alla volta delle Ega e dell’attuale Sicilia, con l’obiettivo di sconfiggere i Cartaginesi. Nel 241 a.C. vi si combatté una guerra brutale che vide la partecipazione di 500 navi e 100.000 soldati.
Sul fondo marino si trovano i resti di navi, armi e oggetti di uso quotidiano militare di entrambe le parti. Questo sito sottomarino è l’unico al mondo, da cui deriva il suo valore storico e culturale.
Si tratta di un’area a 80 metri di profondità che copre 10 km quadrati di perimetro in un deserto sabbioso punteggiato da bassi affioramenti rocciosi. Ogni anno i subacquei raccolgono informazioni sulla costruzione delle navi che hanno portato al successo i Romani.
Dal 2021, anno in cui è iniziata la spedizione in diversi punti del mare siciliano, sono stati recuperati 1200 anfore, armature, accessori navali e molti altri materiali bellici.