Gli esseri umani hanno ricordi e memoria, e spesso ci piace ricordare ciò che ci ha fatto stare bene, ma pensiamo anche a ciò che ci ha fatto soffrire. Questo fa parte di un comportamento normale, parlare di certi ricordi non è affatto sbagliato o strano. Tuttavia, quando il ritorno al passato domina costantemente le conversazioni, ciò può indicare insicurezza, il bisogno di rafforzare la propria identità, un tentativo di evadere dai problemi del presente o persino essere un segnale di una condizione di salute mentale come la depressione o l’ansia. Gli esperti ritengono che spesso questo comportamento rifletta uno squilibrio tra passato, presente e futuro, cercando nei ricordi un modo per crescere personalmente o per affrontare l’angoscia attuale, per evadere e non affrontare il presente. Questi profili, quindi, vivono per ricordare gli episodi della loro vita precedente, il che provoca una disconnessione che, in alcuni casi, nasconde gravi problemi di salute mentale come la depressione.
Il rapporto tra il passato “in loop” e la depressione
Partendo dal presupposto che il modo migliore per mantenere la salute e l’equilibrio mentale è trovare un buon equilibrio tra passato, presente (soprattutto) e futuro, gli esperti tendono a considerare la depressione come un eccesso di passato e l’ansia come un eccesso di futuro. Entrambe le circostanze possono nascondere un problema di salute mentale: la depressione è vedere tutto in modo più negativo di quanto non sia in realtà, e rivivere eccessivamente il passato potrebbe scatenare processi depressivi.
Il problema non sono i fatti in sé che ricordiamo, ma il modo in cui interpretiamo il passato, che inevitabilmente si ripercuoterà sul presente e sul futuro. Da un punto di vista oggettivo e pratico, tornare costantemente a ciò che è già stato è in realtà una perdita di tempo, è creare una tristezza permanente perché la vita è un percorso senza ritorno.
Sebbene non esista un’unica ragione oggettiva che spieghi perché alcune persone siano ossessionate dal passato, da ciò che non tornerà più e che inoltre non ammette seconde possibilità, l’ansia e la depressione occupano il primo posto secondo la psicologia. E la ragione è che le persone depresse possono trasformare il passato in un rifugio mentale in cui si sentono più sicure.