Siamo già a settembre. Le persone che non praticano regolarmente attività fisica e sono particolarmente sedentarie vogliono dare una svolta radicale alla loro vita, incorporare abitudini sane nella loro routine quotidiana e porsi nuovi obiettivi per il 2026. E la verità è che aggiungendo delle passeggiate alla vita quotidiana, a un buon ritmo, si possono notare grandi cambiamenti. La cosa migliore è che, per la stragrande maggioranza delle persone, è sicuro, economico, facile da mantenere nel tempo e non richiede alcuna abilità o attrezzatura speciale. Questo è il bello.
Approfondimento
Ora, stiamo parlando di camminare, non di fare passeggiate. Cioè, le braccia devono oscillare dolcemente e senza tensione, la testa deve essere leggermente sollevata e dobbiamo guardare davanti a noi, non verso il basso, il collo, la schiena e le spalle non devono essere tesi, la nostra postura deve essere corretta e i nostri movimenti coordinati e decisi.
Tra i suoi benefici, vale la pena sottolineare i seguenti:
- Migliora la flessibilità delle gambe.
- Aumenta la forza e la resistenza alla fatica.
- Brucia calorie.
- Previene l’insorgenza del diabete.
- Riduce il dolore alle articolazioni con artrosi e anche il dolore muscolare.
- Rafforza le ossa, prevenendo l’osteoporosi.
- È utile per alleviare la tensione e ridurre lo stress.
- Migliora la stitichezza e può aiutare a dormire meglio.
Da tenere presente
Sorprendentemente, un altro sport che non ha nulla a che vedere con il camminare si è dimostrato fondamentale a partire dai 60 anni: l’allenamento della forza. Con il passare del tempo, infatti, i muscoli cambiano e si indeboliscono, insieme alle ossa, soprattutto nelle donne, a causa della menopausa.
Secondo uno studio dell’Università di Copenaghen,pubblicato sulla rivista American Journal of Physiology, attraverso l’allenamento con i pesi possiamo rafforzare le connessioni tra i nervi e i muscoli, proteggendo i motoneuroni nel midollo spinale, cosa essenziale per il corretto funzionamento dell’organismo.
“Fino ad ora, i ricercatori non erano riusciti a dimostrare che l’allenamento con i pesi potesse rafforzare la connessione tra i motoneuroni e i muscoli. Il nostro studio è il primo a presentare risultati che suggeriscono che questo sia effettivamente il caso”, ha rivelato Casper Søndenbroe, uno dei ricercatori coinvolti nello studio.