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Addio USB, schede di memoria e dischi rigidi: arriva il vetro indistruttibile in grado di archiviare file senza limiti

Da anni conserviamo le nostre foto, i nostri documenti, i nostri video e i nostri progetti scolastici o lavorativi su memorie USB, dischi rigidi esterni o schede di memoria. Sono strumenti che hanno accompagnato milioni di persone nel corso del tempo.

La fine delle chiavette USB e dei dischi Project Silica: archiviazione delle informazioni nel vetro di quarzo

Sono diventati lo standard per trasportare informazioni da un luogo all’altro e per avere a portata di mano copie di sicurezza. Tuttavia, hanno un problema che non è mai stato risolto del tutto, ovvero che si rompono, si riempiono troppo velocemente e prima o poi smettono di funzionare.

Per risolvere questo problema, è stata presentata un’alternativa che cambierà le regole del gioco: Microsoft sta lavorando a una tecnologia sperimentale nota come Project Silica, che promette di sostituire i dispositivi di archiviazione che conosciamo con un materiale resistente come il vetro di quarzo e in grado di conservare i dati per secoli.

La proposta cerca di rispondere a un’esigenza in continua crescita in tutto il mondo, quella di archiviare sempre più dati senza il timore di perderli o di danneggiarli e senza la preoccupazione di rimanere senza spazio per salvare altri file.

Un cristallo in grado di archiviare milioni di file per secoli

Le USB e gli hard disk si sono affermati come le opzioni più pratiche perché consentono di spostare le informazioni da un dispositivo all’altro, offrono una grande capacità a un prezzo molto contenuto e stanno in qualsiasi tasca. Grazie a loro, per anni non abbiamo dovuto preoccuparci troppo dello spazio.

Il problema arriva con il passare del tempo, perché i connettori si danneggiano, i chip si consumano e i sistemi di lettura iniziano a non funzionare più. Un file che avete salvato cinque o dieci anni fa può scomparire senza preavviso perché il dispositivo ha smesso di funzionare.

Anche l’obsolescenza dei formati gioca a sfavore: quello che oggi è uno standard può diventare obsoleto nel giro di un decennio. Nel frattempo, la quantità di dati che generiamo si moltiplica.

Le fotocamere dei cellulari registrano video in 4K, salviamo migliaia di foto in alta risoluzione, lavoriamo con progetti pesanti nel cloud ed eseguiamo backup completi del computer. Questa valanga di informazioni si basa ancora su supporti fragili che non ne garantiscono la conservazione. È qui che entra in gioco Project Silica.

Microsoft sta studiando come registrare i dati su lastre di vetro a base di silice utilizzando laser a femtosecondi, una tecnica che modifica in modo permanente la struttura del materiale. Invece di dipendere da parti meccaniche, il file viene registrato su un supporto stabile e indistruttibile.

  • Resistenza: il vetro non si deteriora nel tempo né subisce danni a causa delle normali condizioni esterne.
  • Sostenibilità: si tratta di un materiale abbondante, non tossico e facile da produrre.
  • Capacità: una singola lastra può memorizzare diversi terabyte di informazioni.
  • Durabilità: la scrittura è unica e i dati rimangono intatti per secoli.

Per le istituzioni che hanno bisogno di conservare documenti storici, per le aziende che gestiscono grandi volumi di informazioni o anche per gli utenti che vogliono garantire che i loro ricordi non vadano persi, il vetro si profila come un supporto definitivo.

Se il Progetto Silica si consoliderà, il concetto di backup subirà una trasformazione, perché non sarà più necessario effettuare backup periodici né acquistare dischi esterni ogni pochi anni. Non dovremmo nemmeno più preoccuparci di collegare una chiavetta USB e verificare che il sistema non la riconosca.

Inoltre, questo modello riduce i costi a lungo termine, poiché, anche se l’investimento iniziale può essere maggiore, il fatto di non dover sostituire periodicamente i dispositivi compensa ampiamente. Per le grandi aziende tecnologiche o i centri dati, si tratta di un progresso che riduce i rischi e anche l’impatto ambientale.

La transizione non sarà immediata, perché oggi abbiamo ancora bisogno di chiavette USB, dischi rigidi e schede per le attività quotidiane, dal trasferimento di un documento al salvataggio di foto su un dispositivo fisico. Project Silica è ancora in fase di ricerca, ma la strada che apre è evidente.

Ogni anno produciamo più informazioni di quante siamo in grado di gestire in modo sicuro. La sfida non è più solo quella di archiviare, ma di conservare in modo affidabile. Un supporto eterno come il vetro può diventare l’unica soluzione per garantire che i dati sopravvivano al passare delle generazioni.

Il salto verso nuove tecnologie di archiviazione segnerà una svolta. Proprio come un tempo abbiamo lasciato alle spalle i floppy disk o i CD, il futuro ci dice che diremo addio anche alle USB e agli hard disk come li conosciamo oggi.

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