Quello che hanno trovato è stato un indizio evolutivo che era passato inosservato per decenni: una piccola unghia piatta, simile a quella umana, che molti roditori hanno esclusivamente sui pollici. Questa caratteristica, apparentemente banale, potrebbe essere stata una delle chiavi che ha permesso a questo gruppo di mammiferi, il più numeroso del pianeta, di conquistare praticamente tutti gli ecosistemi del mondo. La scoperta, pubblicata sulla rivista Science il 4 settembre 2025, è stata guidata dalla biologa evoluzionista Rafaela Missagia, dell’Università di San Paolo, in collaborazione con Anderson Feijó, curatore dei mammiferi del Field Museum. Entrambi, insieme a un team multidisciplinare, hanno analizzato più di 430 generi di roditori, incrociando dati anatomici con osservazioni comportamentali e reperti fossili risalenti a oltre 50 milioni di anni fa.
Uno strumento evolutivo sottovalutato
I pollici umani, con le loro unghie piatte, sono stati storicamente associati alla nostra capacità di manipolare strumenti, arrampicarci e svolgere compiti delicati. Fino ad ora si credeva che ciò fosse esclusivo dei primati. Tuttavia, come spiega Feijó al Washington Post, “con questo studio stiamo dimostrando che anche i roditori hanno una sorprendente abilità manuale, e crediamo che le loro unghie e i loro pollici abbiano svolto un ruolo fondamentale in questo”.
In altre parole, i roditori non sono solo esperti nel rosicchiare e correre: sanno anche usare le zampe anteriori con un’abilità che non era stata sufficientemente apprezzata. Questo piccolo dettaglio avrebbe permesso loro di accedere a risorse che altri mammiferi non potevano sfruttare.
Ad esempio, la frutta secca. “Le noci sono una fonte di energia molto potente, ma aprirle e mangiarle richiede un’abilità manuale che molti animali non possiedono”, sottolinea Feijó. “Forse i pollici con le unghie hanno permesso ai roditori di sfruttare questa risorsa unica e di diversificarsi ampiamente, poiché non erano in competizione con altri animali per questo cibo”.
Unghie e artigli: una combinazione vincente
Nella maggior parte dei roditori analizzati, i ricercatori hanno osservato una curiosa combinazione: unghie piatte sui pollici e artigli ricurvi sulle altre dita. Questa combinazione non è casuale. Secondo lo studio, essa consente una dualità funzionale: l’unghia facilita la presa fine e delicata (come afferrare un seme o arrampicarsi con precisione), mentre gli artigli rimangono utili per scavare, difendersi o arrampicarsi in modo più aggressivo.
Il modello non è uniforme. Roditori come il topo pigmeo africano, il topo raccoglitore eurasiatico o il topo arrampicatore brasiliano hanno pollici ben definiti con unghie, mentre specie come il capibara o il porcellino d’India hanno perso completamente il pollice. Quest’ultimo gruppo si nutre esclusivamente con la bocca e vive in habitat in cui la manipolazione manuale del cibo non rappresenta un vantaggio evolutivo.
La variabilità anatomica ha permesso ai ricercatori di ricostruire l’albero genealogico dei roditori, e il risultato è stato sorprendente: circa l’86% dei generi studiati include specie con pollici ungulati, e i fossili più antichi mostrano già segni di questa caratteristica. “Alcuni dei primi roditori conosciuti, vissuti circa 50 milioni di anni fa, hanno ossa del pollice corte e larghe, una forma più compatibile con le unghie che con gli artigli”, spiega Missagia.
Una caratteristica condivisa solo con i primati
Al di là del suo impatto sull’evoluzione dei roditori, questa scoperta mette in discussione idee molto radicate nella biologia. Finora si pensava che le unghie fossero una specialità evolutiva dei primati. Ma anche i roditori le hanno, e in modo indipendente. Non si tratta di un’eredità comune, ma di un caso di evoluzione convergente, in cui due gruppi di animali sviluppano una soluzione simile per sfide simili.
Questa coincidenza non è banale. In entrambi i casi, le unghie e i pollici sono associati a stili di vita più complessi: vivere sugli alberi, manipolare il cibo ed esplorare l’ambiente con maggiore precisione. Infatti, lo studio ha scoperto che le specie di roditori con unghie sui pollici tendono ad abitare in ambienti arborei o almeno sopra il suolo, mentre quelli che hanno solo artigli o sono privi di pollice preferiscono scavare e vivere sottoterra.
I roditori che hanno unghie sono più propensi a vivere sugli alberi, afferma Missagia. Un chiaro esempio è lo scoiattolo volante Ezo, che vive nelle foreste del nord del Giappone. Questo animale combina artigli affilati per aggrapparsi con unghie piatte per afferrare e manipolare il cibo.
Per giungere a queste conclusioni, il team ha utilizzato centinaia di esemplari conservati nei musei, compresi quelli del Natural History Museum di Londra. Le collezioni di mammiferi del museo sono state fondamentali per questa ricerca, ha affermato Paula Jenkins, coautrice dello studio. “Ci hanno permesso di studiare centinaia di generi diversi di roditori e di trovare relazioni evolutive nascoste”.
Le osservazioni sono state integrate da analisi di immagini di roditori vivi, registrazioni in banche dati come iNaturalist, articoli scientifici, video e persino libri di testo. Il risultato è uno degli studi più completi mai realizzati su una parte del corpo che pochissimi si erano presi la briga di osservare con attenzione.
Un piccolo gesto che ha cambiato la storia
Questo studio non solo amplia la nostra conoscenza sui roditori, ma trasforma anche il modo in cui comprendiamo l’evoluzione della manualità nei mammiferi. Un’unghia di pochi millimetri, situata su un dito spesso minuscolo, potrebbe aver fatto la differenza tra sopravvivere e conquistare.
E in termini evolutivi, i roditori hanno conquistato il pianeta: rappresentano il 40% di tutte le specie di mammiferi conosciute, con oltre 2.500 specie attuali e una presenza in tutti i continenti, tranne l’Antartide.
Forse la prossima volta che vedremo uno scoiattolo con una ghianda in bocca o un topo che manipola un pezzo di pane, potremo vedere quel gesto per quello che è realmente: una dimostrazione dello straordinario potere evolutivo che può racchiudere una semplice unghia.