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Quattro persone arrestate per aver venduto un bracciale d’oro risalente a 3.000 anni fa, rubato dal Museo Egizio e poi fuso

Le autorità egiziane hanno arrestato giovedì quattro persone accusate del furto di un bracciale d’oro risalente a oltre 3.000 anni fa dal Museo Egizio del Cairo e della sua successiva vendita, per un valore pari a 7.755 dollari (poco più di 6.500 euro), a un gioielliere che ha finito per fondere il pezzo con altri. Il Ministero dell’Interno egiziano ha reso nota l’arresto di una restauratrice del Museo Egizio, accusata di aver sottratto il bracciale d’oro con un’incastonatura di lapislazzuli sferico da una cassaforte di ferro del laboratorio di restauro del museo lo scorso 9 settembre.

Il crimine dell’oro: così una restauratrice ha venduto e fatto fondere un gioiello di 3.000 anni

Secondo un comunicato di questo dipartimento, lo scorso 13 un agente del Museo Egizio e un restauratore hanno sporto denuncia quando hanno scoperto la scomparsa del bracciale, che è uno dei gioielli del faraone Amenemope, uno dei grandi monarchi del Terzo Periodo Intermedio, che governò approssimativamente tra il 993 e il 984 a.C.

Le indagini condotte dalla polizia e dalla procura hanno rivelato che la restauratrice ha contattato un commerciante di sua conoscenza, proprietario di un negozio di argenteria nel quartiere Sayeda Zeinab del Cairo, che lo ha venduto al proprietario di un laboratorio orafo nella stessa zona per 180.000 lire egiziane, 3.732 dollari statunitensi (circa 3.170 euro).

“Quest’ultimo ha venduto il bracciale a un fonditore d’oro per 194.000 lire egiziane (4.023 dollari, circa 3.400 euro), che lo ha fuso con altri gioielli per ricostituirlo”, ha aggiunto il comunicato del Ministero dell’Interno.

A seguito delle procedure legali, queste quattro persone sono state arrestate e hanno confessato il reato durante un interrogatorio. Inoltre, è stato sequestrato il denaro ricavato dalla vendita del bracciale e sono state intraprese azioni legali contro di loro, anche se non sono state rese note le pene a cui vanno incontro.

I media locali hanno affermato che il bracciale è scomparso mentre alcuni specialisti preparavano e imballavano decine di reperti archeologici di diverse epoche dell’antico Egitto per il loro trasporto in Italia, dove sarebbero stati esposti in una mostra speciale prevista per la fine di ottobre.

La mostra, che si terrà a Roma con il titolo “Tesori dei Faraoni” dal 24 ottobre al 3 maggio del prossimo anno, conterrà 130 reperti che raccontano la storia dell’antica civiltà egizia attraverso diverse epoche, secondo il quotidiano locale Al Masry Al Youm.

Negli ultimi decenni, le autorità egiziane hanno combattuto lunghe battaglie diplomatiche per il recupero di reperti di diverse epoche faraoniche saccheggiati o venduti illegalmente, molti dei quali sono finiti in musei e collezioni private all’estero.

Questo incidente si verifica mentre l’Egitto si prepara all’apertura totale, il prossimo 1° novembre, del Grande Museo Egizio (GEM), dove si prevede che il Paese esporrà oltre 57.000 oggetti che mostrano le diverse fasi della civiltà faraonica.

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