È sabato mattina, hai spento la sveglia e ti appresti a dormire tutto il tempo che desideri, finché il rumore di un trapano ti sveglia e ti impedisce di riaddormentarti. Volevi riposarti, ma al tuo vicino è venuta l’idea di montare una scaffalatura. O dei quadri. Ancora peggio: sta facendo una ristrutturazione completa. Tutti hanno vissuto questa situazione almeno una volta nella vita ed è qualcosa che accettiamo come normale perché, dopotutto, i lavori di ristrutturazione sono inevitabili: le case si rompono e di tanto in tanto hanno bisogno di una bella ristrutturazione. E ovviamente, con i lavori di ristrutturazione c’è sempre rumore. Il vicinato sopporta perché anche noi abbiamo preso in mano il trapano, ma la realtà è che fare dei lavori non dà carta bianca per fare rumore senza preoccuparsi di nient’altro. Infatti, come previsto dalla Legge sulla Proprietà Orizzontale, possono denunciarti a ragione.
I lavori di ristrutturazione sono inevitabili, ma non danno il diritto di fare rumore

Come riportato nell’articolo 7.1 della Legge sulla Proprietà Orizzontale, i proprietari possono modificare elementi architettonici, impianti o servizi del loro immobile a condizione che non danneggino i diritti di un altro proprietario e che ne informino la comunità. In poche parole, che disturbino il meno possibile.
Subito dopo, nell’articolo 7.2 della LPH, è espressamente chiarito che non è consentito svolgere “attività vietate dallo statuto, che risultino dannose per l’immobile o che contravvengano alle disposizioni generali sulle attività moleste, insalubri, nocive, pericolose o illecite” che incidono sulla convivenza. Ecco il primo motivo per cui potresti essere denunciato.
La Legge sulla Proprietà Orizzontale è ambigua in termini di quantificazione del rumore, ma esistono normative comunali, regionali e gli stessi statuti della comunità che definiscono meglio orari e limiti. Ad esempio, esiste un’ordinanza comunale per la protezione dell’ambiente acustico con limitazioni tra le 23:00 e le 7:00 del giorno successivo con sanzioni e aggravanti.
In questo senso, non esiste un orario specifico di riposo applicabile a tutte le comunità di vicini e a tutti i comuni, quindi sarà necessario rivolgersi al comune o alla presidenza della comunità per consultarli. Tuttavia, in generale, durante il giorno è vietato superare i 35-40 decibel e di notte si scende a 25-30 decibel. Se si rileva una violazione di questi livelli di decibel, è possibile chiamare la polizia affinché si rechi sul posto e verifichi la situazione per procedere alla denuncia.
