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Addio al dollaro: questi paesi abbandoneranno la valuta statunitense, che non sarà più la più forte al mondo

Il dollaro ha smesso di essere la valuta più forte. Un numero crescente di paesi ha scelto di abbandonare l’uso delle banconote verdi nelle transazioni commerciali al fine di guadagnare sovranità, ridurre la dipendenza e aumentare la competitività sui mercati valutari. In questo contesto, gli Stati che compongono la Comunità degli Stati Indipendenti (CSI) hanno avviato un processo di “desdolarizzazione”, spinti dalle sanzioni che gli Stati Uniti hanno applicato alla Russia nel 2022. Da allora, più di 90 paesi, con i BRICS in testa, hanno iniziato a sostituire il dollaro come principale strumento di scambio e a privilegiare valute come lo yuan, il rublo e la rupia.

Addio al dollaro: questi Paesi abbandoneranno per sempre la valuta

Il processo di desdollarizzazione è guidato dalla Russia. Tuttavia, il presidente russo ha chiarito che i BRICS non sono contrari alla valuta statunitense, ma che la militarizzazione del dollaro ha costretto i paesi sanzionati a cercare alternative.

Seguendo l’esempio della Russia, Armenia, Azerbaigian, Bielorussia, Kazakistan, Kirghizistan, Moldavia, Tagikistan, Turkmenistan, Uzbekistan e Ucraina hanno iniziato a ridurre l’uso del dollaro come valuta per le operazioni transfrontaliere.

I leader della CSI hanno sottolineato che questa decisione rafforza la sovranità economica delle loro nazioni e apre nuove opportunità fiscali. Allo stesso modo, questo processo mira a posizionare in modo più competitivo le valute locali sul mercato dei cambi, evitare gli effetti negativi delle sanzioni economiche e diversificare le riserve con attività come l’oro.

In questo senso, il presidente russo Vladimir Putin ha affermato che “l’uso delle valute nazionali nei pagamenti reciproci si sta espandendo. La loro partecipazione alle operazioni commerciali tra i membri della CSI supera già l’85%”.

La risposta del governo all’abbandono del dollaro

Come prevedibile, l’amministrazione di Donald Trump ha reagito con durezza. L’ex presidente ha minacciato di applicare dazi doganali del 100% ai paesi che adottano alternative al dollaro, nel tentativo di frenare l’espansione di questa nuova alternativa monetaria.

Allo stesso modo, Trump ha deciso di imporre un dazio globale del 10% su tutte le importazioni e ha imposto tasse aggiuntive ai paesi che hanno barriere commerciali e fiscali più elevate sui prodotti e servizi statunitensi.

Le alternative al dollaro

I paesi membri del BRICS hanno iniziato a costruire alternative concrete al sistema dominato dall’Occidente. Tra i traguardi più importanti vi sono:

  • BRICS Pay: piattaforma di pagamenti transfrontalieri in valute locali già operativa in oltre 50 paesi, in alternativa al sistema SWIFT.
  • Banca di sviluppo dei BRICS (BND): finanzia opere in valute nazionali, evitando la dipendenza dal dollaro.
  • Aumento dell’uso del rublo: in Russia, è passato dal 10% al 40% delle esportazioni dall’inizio delle sanzioni per la guerra in Ucraina.
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