Il prezzo dell’oro è salito giovedì, avvicinandosi ai massimi storici, poiché le crescenti aspettative di nuovi tagli dei tassi di interesse negli Stati Uniti quest’anno e l’incertezza politica dovuta alla controversa chiusura del governo statunitense hanno stimolato la domanda del metallo prezioso.
Il prezzo dell’oro sale a causa della debolezza del dollaro e dei timori per la chiusura dell’amministrazione negli Stati Uniti
Il prezzo dell’oro è salito giovedì, avvicinandosi ai massimi storici, poiché le crescenti aspettative di nuovi tagli dei tassi di interesse negli Stati Uniti quest’anno e l’incertezza politica dovuta alla controversa chiusura del governo statunitense hanno stimolato la domanda del metallo prezioso.
L’oro spot ha guadagnato lo 0,3%, a 3.877,7 dollari l’oncia, alle 4:11 del mattino, ora di Città del Messico, al di sotto del massimo storico raggiunto mercoledì di 3.895,09 dollari. I futures sull’oro negli Stati Uniti con consegna a dicembre sono migliorati dello 0,2%, a 3.903,10 dollari.
Il giorno prima è stato reso noto che i libri paga private statunitensi hanno registrato un calo di 32.000 posti di lavoro a settembre, dopo la revisione al ribasso di 3.000 posti di lavoro ad agosto.
“In generale, un dollaro più debole, dati economici deboli come quelli pubblicati ieri dall’ADP e la chiusura del governo continuano ad attirare la domanda degli investitori che cercano di salire sul treno dello slancio”, ha affermato Ole Hansen della Saxo Bank.
Il governo statunitense ha chiuso gran parte delle sue attività, mettendo potenzialmente a rischio migliaia di posti di lavoro federali e ritardando forse la pubblicazione di indicatori economici, tra cui l’importante rapporto sui salari non agricoli di venerdì.
Secondo lo strumento FedWatch del CME, gli operatori danno per scontato un taglio dei tassi di 25 punti base questo mese. L’oro, considerato un bene rifugio in tempi di incertezza politica ed economica, prospera in un contesto di tassi bassi.
Per quanto riguarda gli altri metalli preziosi, l’argento spot è salito dello 0,3% a 47,45 dollari l’oncia; il platino ha guadagnato l’1,5% a 1.579,55 dollari; e il palladio ha guadagnato l’1,6% a 1.264,31 dollari.