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Il re che ha sostituito i dinosauri: scoperta la Titanoboa, il serpente che dominava la Terra 60 milioni di anni fa

Più grande di uno scuolabus e più pesante di un’automobile. Queste sono due caratteristiche di un grande serpente preistorico, il Titanoboa, che secondo alcuni avrebbe “dominato” la Terra 60 milioni di anni fa.

La scoperta

Il fossile della Titanoboa è stato trovato da un geologo colombiano. Edwin Cadena è quel geologo, originario di Santander, specializzato in studi paleontologici e che si è trasferito in Germania. La scoperta del fossile è stata fatta da lui e dal suo team intorno al 2009. Secondo Cadena, “la scoperta del fossile del Titanoboa è unica in Colombia e nel mondo, e finora non esistono registrazioni di apparizioni di serpenti come questi”. Per la scienza, il serpente è il Titanoboa cerrejonensis. La Titanoboa cerrejonensis visse tra 60 e 58 milioni di anni fa in quella che oggi è La Guajira, in Colombia. Fu scoperta nel 2005 nella miniera di carbone di Cerrejón, uno dei giacimenti a cielo aperto più grandi del mondo.

Il geologo, citato sul sito dell’Istituto Humboldt, ha spiegato che il nome scientifico della specie deriva dal fatto che è stata trovata nelle miniere di Cerrejón a La Guajira. Cerrejón è una delle miniere di carbone a cielo aperto più grandi del mondo, come descritto dal National Geographic.

Per questo motivo sottolinea che il serpente “esisteva solo nel nord del Sud America e la sua presenza è posteriore all’epoca dei dinosauri”. Il Titanoboa che “sostituì” i dinosauri pesava una tonnellata e misurava 14 o 15 metri di lunghezza. Il gigantesco Titanoboa “non era velenoso”. Tuttavia, proprio come i boa attuali, era un costrittore, come spiegano in LA Lotus Festival.

Sottolineano che, secondo gli scienziati, il Titanoboa si nutriva di pesci. In LA Lotus Festival spiegano che i denti di questo serpente, “leggermente aderenti, erano progettati per catturare prede scivolose e che si contorcevano sott’acqua”.

Un serpente “termometro”

L’ambiente selvaggio di 58 milioni di anni fa “rivela che questo serpente si comportava come un’anaconda, muovendosi con facilità sia nella corrente dei fiumi che nelle paludi”: era il più grande predatore della foresta del Paleocene, secondo quanto riportato da National Geographic España.

Il scienziato colombiano spiega che “molte delle cause che hanno permesso l’esistenza di un serpente lungo più di 14 metri e del peso di una tonnellata sono state una chiara conseguenza delle alte temperature del pianeta”. Ciò ha permesso “un’accelerazione del metabolismo delle specie, generando come risultato una grande crescita”. Dal LA Lotus Festival indicano che il Titanoboa, più che il serpente più grande della storia, era un “termometro vivente, prova di una Terra più calda e volatile”.

Sottolineano che la Titanoboa “è diventata una capsula del tempo”.

È stata fondamentale per gli scienziati per analizzare:

  1. come la vita si è ripresa dopo i dinosauri.
  2. come gli ecosistemi si sono rimodellati dopo un’estinzione di massa.
  3. prove dirette di antichi climi tropicali.
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