Il metallo giallo ha raggiunto un record storico dopo aver registrato il suo miglior mese da marzo, con un aumento del 4,79% a settembre, e si avvia a chiudere il suo miglior esercizio dal 1979.
Il prezzo dell’oro ha raggiunto un nuovo record e potrebbe arrivare a 4000 dollari entro la fine dell’anno

L’oro ha chiuso in positivo i tre trimestri dell’anno, registrando ieri, alla chiusura dei mercati europei, un rialzo del 44% da gennaio. Ha segnato l’ennesimo record quest’anno a 3.844 dollari l’oncia alla chiusura dei mercati europei ieri e si avvia a registrare il suo miglior risultato dal 1979, quando salì del 136% al culmine di dieci anni caratterizzati dall’inflazione, dagli squilibri economici e dalla crisi petrolifera a metà del decennio.
Il contesto è diverso nel 2025 e l’oro beneficia dei tagli dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve (Fed) e della debolezza del dollaro statunitense (vedi informazioni allegate), che, inoltre, rende più conveniente l’acquisto del metallo perché i metalli sono referenziati a questa valuta; l’arbitrarietà delle politiche di Donald Trump, con il tentativo di interferire nella Fed come punta di diamante per il metallo prezioso; le tensioni geopolitiche, con le guerre in Europa e in Oriente; gli acquisti delle banche centrali, che sono il grande sostegno dei prezzi delle materie prime; la domanda dall’Asia, principalmente dalla Cina, e più recentemente un importante aumento degli acquisti di oro attraverso gli ETF riferiti alla materia prima.
Il metallo giallo ha superato la maggior parte delle previsioni delle società di investimento per quest’anno. Ma sono sempre più numerosi gli esperti che non escludono che raggiunga i 4.000 dollari l’oncia alla fine dell’anno, perché i venti favorevoli rimangono praticamente intatti e non sembrano destinati a cambiare.
“L’oro è una riserva di valore che non dipende solo dalla fiducia istituzionale”, afferma Goldman Sachs. L’istituto statunitense prevede che a metà del 2026 il prezzo sarà superiore ai 4.000 dollari l’oncia, ma non esclude che possa addirittura raggiungere i 5.000 dollari l’oncia.
Anche il prezzo medio previsto dalla Deutsche Bank per lo stesso periodo è di 4.000 dollari l’oncia e la banca tedesca ritiene che “sia più probabile un ulteriore rialzo piuttosto che una correzione al ribasso”.
