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Meliponicoltura in Amazzonia: un modello per combattere la povertà e preservare la foresta

L’Amazzonia ecuadoriana deve affrontare una realtà complessa. La ricchezza della sua biodiversità contrasta con il dato concreto della povertà rurale, che colpisce oltre il 60% della popolazione, secondo un rapporto dell’Ufficio dell’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani (OHCHR). Le comunità rurali convivono con alti livelli di insicurezza alimentare e scarso accesso ai servizi di base. Questa situazione ha un impatto soprattutto sui bambini, che spesso dipendono dalla migrazione o dalla rassegnazione di fronte alla mancanza di opportunità. In questo contesto, un gruppo di giovani e l’organizzazione World Vision hanno trovato nella meliponicoltura uno strumento concreto per migliorare la qualità della vita e promuovere la conservazione dell’ambiente.

L’importanza delle api autoctone senza pungiglione

Le api meliponine svolgono un ruolo decisivo negli ecosistemi dell’America Latina. Non avendo il pungiglione, sono meno aggressive rispetto ad altre specie e si adattano meglio agli ambienti locali.

Il loro compito di impollinatori giova sia alla biodiversità che alla produttività agricola. La loro presenza aumenta quindi la quantità e la qualità dei frutti nei campi e contribuisce direttamente alla sicurezza alimentare.

L’allevamento e la cura di queste api, noto come meliponicoltura, non solo protegge le specie a rischio, ma apre anche opportunità di sviluppo locale che salvaguardano il capitale naturale.

Un ospedale per api e il lavoro comunitario

Nella provincia amazzonica dell’Ecuador, Jefferson e sua moglie Aide gestiscono l’Ospedale delle api senza pungiglione (HASA). In questo luogo salvano specie autoctone di api minacciate dal disboscamento e riconoscono di essere riusciti a salvare più di 100 colonie di 17 specie diverse.

Ogni colonia viene affidata a una famiglia che si impegna a prendersene cura. Finora, più di 200 famiglie hanno unito i loro sforzi per mantenere queste api, affermano.

Il compito va oltre il salvataggio. Il team promuove la semina di piante autoctone per garantire il cibo alle colonie. Inoltre, producono miele apprezzato per le sue proprietà antifungine e antiossidanti. “Non ci prendiamo cura solo delle api, ma anche della vita”, ha spiegato Jefferson per descrivere lo spirito del suo lavoro.

Un approccio globale che combatte la povertà

L’esperienza della meliponicoltura in Amazzonia risponde a una strategia ideata da World Vision, un’organizzazione che si occupa della protezione dell’infanzia.

L’ente cerca di rompere il ciclo della povertà rurale attraverso mezzi di sussistenza sostenibili. “Il nostro intervento in Amazzonia va oltre l’assistenza, rafforzando le capacità delle comunità con soluzioni radicate nella loro cultura e nel loro ambiente”, ha affermato Esteban Lasso, direttore nazionale di World Vision Ecuador.

“La meliponicoltura è un esempio perfetto: è tecnicamente fattibile, economicamente redditizia, culturalmente appropriata e ambientalmente sostenibile. Affronta direttamente l’insicurezza alimentare, garantendo ai bambini l’accesso a nutrienti di alta qualità, generando al contempo reddito per le loro famiglie, che investe direttamente nel loro benessere e nel loro futuro”, ha aggiunto il dirigente.

Benefici ambientali e sociali

Il modello tecnico pone l’accento sulla conservazione. Le melipone sono impollinatori essenziali per la diversità della flora amazzonica. Il loro allevamento non richiede il disboscamento. Al contrario, promuove la cura e la rigenerazione della foresta, poiché la sopravvivenza delle api dipende dalla presenza di specie autoctone.

La produzione di miele, polline e propoli offre anche una fonte di reddito per le famiglie. Questi prodotti sono molto richiesti sul mercato nazionale e internazionale, soprattutto per le loro proprietà medicinali. Le risorse generate sono solitamente destinate all’alimentazione, all’istruzione e alla salute dei bambini.

La visione futura e l’effetto moltiplicatore

L’iniziativa va oltre la meliponicoltura. Fa parte della proposta regionale di Azione per il Clima di World Vision, che combina turismo comunitario, agricoltura sostenibile e artigianato. In questo modo, l’Amazzonia ecuadoriana dimostra che è possibile attuare un modello che preservi l’ambiente e potenzi le opportunità economiche.

“Il nostro progetto non solo fornisce una canna da pesca per generare mezzi di sussistenza, ma insegna anche agli abitanti a produrre in modo intelligente. Questi giovani stanno dimostrando che è possibile generare sviluppo economico senza distruggere il capitale naturale e culturale che è la loro eredità più preziosa. Sono il presente e la speranza dell’Amazzonia”, ha affermato Lasso.

Secondo i dati dell’organizzazione, più di 100 giovani sono stati formati nell’ambito del progetto. “Apprezzano il fatto che il progresso reale non si misura con lo sfruttamento illimitato delle risorse, ma con la capacità di convivere e rigenerare l’ambiente naturale”, ha commentato il dirigente.

Verso una trasformazione dalle comunità

Jefferson e Aide continuano il loro lavoro quotidiano di salvataggio delle api. In questo processo, la loro attività offre una nuova fonte di sostentamento, promuove la responsabilità e rafforza la sovranità alimentare. L’esperienza promuove l’orgoglio culturale rivalutando le conoscenze tradizionali.

In quel piccolo apiario, il ronzio delle api accompagna silenziosamente un cambiamento che avanza tra i giovani della zona. L’esperienza della meliponicoltura mostra un’alternativa concreta alla povertà e al degrado ambientale: una comunità che impara a vivere con la foresta, non a sue spese.

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