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Occhio di tigre, malachite, diamanti e oro etico negli orologi più straordinari di Chopard

Il dominio assoluto del diamante come linguaggio tecnico ed estetico, casse in oro etico, quadranti con texture minerale e complicazioni inedite vestono la collezione più eccezionale di L’Heure du Diamant. L’iconica collezione che, dal suo debutto nel 2012 nel portfolio di Chopard, è diventata il manifesto artistico che la precisione meccanica e lo splendore gioielliero non sono opposti ma alleati, osa con la sua prima complicazione della fase lunare. Celebra così il fatto che nel suo universo il tempo non si misura, ma si vive e si celebra, in modo che ogni diamante incastonato in uno di questi orologi gioiello sia un promemoria del fatto che ciò che è veramente prezioso non è ciò che segna le ore, ma ciò che le riempie di significato. È così che la vive la direttrice artistica e copresidente della maison, Caroline Scheufele (e così lo fa sapere nella sua nuova campagna con protagonista Bella Hadid), che con questa rivisitazione della sua collezione più iconica offre la più eccezionale lezione di savoir faire e di stile e conferma Chopard come autorità assoluta nel campo degli orologi gioiello.

L’Heure du Diamant è l’iconica collezione che è diventata il manifesto artistico del fatto che la precisione meccanica e lo splendore gioielliero non sono opposti

Parlare di questi pezzi eccezionali significa addentrarsi nel cuore della storia della maison fondata nel 1860 da Louis-Ulysse Chopard e che un secolo dopo è stata completamente trasformata dalla famiglia Scheufele con la sua enorme tradizione di precisione carica di arte.

Tutto ebbe inizio nel 1904, quando Karl Scheufele fondò a Pforzheim, centro storico della gioielleria e dell’orologeria tedesca, la propria manifattura specializzata in articoli di lusso realizzati in oro e platino, diventando il punto di riferimento internazionale per gli orologi gioiello. Nei primi anni, aderendo all’estetica della belle époque del momento, sorprese già con i suoi modelli delicati e trasformabili, ma il grande passo lo fece con l’innovativa clip che introdusse nel 1912, che permetteva di indossare un orologio da tasca al polso. Successivamente, questo elegante precursore dell’orologio da polso moderno adottò negli anni ’20 lo stile art déco per realizzare i suoi orologi unici, caratterizzati da forme geometriche audaci, montature stilizzate con diamanti e casse in platino che dettarono la tendenza.

Dopo le sfide della prima guerra mondiale, Karl Scheufele concentrò sempre più la sua collezione sugli orologi, incorporando movimenti svizzeri in casse meticolosamente elaborate. Suo figlio, che portava il suo stesso nome, continuò questo lavoro e diresse la maison negli anni del dopoguerra, preparandola all’espansione. Ma fu il terzo Scheufele, nel 1958, a soli 20 anni, a compiere il passo definitivo manifestando la sua intenzione di ampliare la portata della maison acquisendo una manifattura orologiera svizzera con una spiccata sensibilità per gli orologi-gioiello. La sua ambizione si realizzò nel 1963 con l’acquisto di Chopard.

Fuse quindi il savoir faire svizzero con la tradizione gioielliera della sua famiglia, dando forma a pezzi scultorei, orologi incastonati con diamanti dal taglio preciso, texture a corteccia, maglie milanesi e quadranti in pietra ornamentale. Negli anni Novanta aveva già collezionato 15 Golden Rose di Baden-Baden, i cosiddetti Oscar dell’orologeria, e nel 1997 lanciò il Chopardissimo, l’orologio più costoso mai creato dal marchio: 874 diamanti, 163 carati e 2.000 ore di lavoro che lo resero un’icona di estrema eccellenza.

È stato nel 2012, con il lancio della collezione l’Heure du Diamant, che si è definitivamente consolidata la tradizione comune di Chopard e della famiglia Scheufele di creare “gioielli che dicono l’ora”. Ora questa maison, che nel 2018 ha intrapreso il suo “viaggio verso il lusso sostenibile” diventando la prima manifattura di lusso a impegnarsi a utilizzare oro etico al 100% nella produzione delle sue creazioni, introduce una complicazione della fase lunare nel suo iconico orologio l’Heure du Diamant. Aggiunge un nuovo capitolo all’evoluzione. I suoi gioielli non solo indicano l’ora: dialogano anche con le stelle senza perdere il loro splendore etico.

La nuova collezione L’Heure du Diamant non potrebbe essere più brillante. Sono autentiche opere d’arte. Orologi diversi che irradiano eleganza con i loro diamanti responsabili e selezionati (il marchio aderisce ai più severi standard di approvvigionamento responsabile, al processo di Kimberley e ai principi di trasparenza del World Diamond Council) e la loro particolare incastonatura a forma di V che sfida la gravità e massimizza la luminosità delle pietre.

Tutti i nuovi L’Heure du Diamant, che Bella Hadid mostra nella recente campagna della collezione vestita di fiori, un riferimento diretto ai cataloghi floreali di Chopard degli anni Sessanta, sono pezzi sorprendenti, diversi e provocatori. Sono orologi con quadranti dalla texture minerale che evocano sia la delicata eleganza dell’orologeria classica sia l’audacia estetica dello spirito libero degli anni Sessanta e Settanta. Dal guilloché in argento e dal pavé di diamanti all’intarsio in madreperla e ai quadranti con pietre ornamentali come occhio di tigre, malachite, opale e corniola, fanno la differenza, così come le casse realizzate con oro 100% etico che contraddistingue tutte le creazioni del marchio e i sensazionali bracciali tipo corteccia incisi a mano per creare un effetto tattile di grande texture. Questo savoir-faire, insieme ai disegni a maglia milanese e in oro intrecciato, rendono omaggio al patrimonio artigianale della maison, che ha avuto inizio nei laboratori di Pforzheim.

Ma anche l’interno brilla, perché nelle casse di questi orologi al 100% Chopard (anch’esse progettate, realizzate e incastonate in casa) pulsano diverse forme: rotonda, ovale, ottagonale, a cuore e a cuscino, con il calibro ultrapiatto Chopard 10.01-C. Con soli 15,7 mm di diametro e 2,9 mm di spessore, è uno dei movimenti a carica manuale più piccoli sul mercato, sviluppato e prodotto interamente nei laboratori della maison, ed è l’esempio della dedizione della manifattura alla precisione e all’eccellenza tecnica.

Altri modelli della collezione incorporano anche il calibro automatico di produzione propria 09.01-C, così come il 09. 02-C con complicazione della fase lunare, rafforzando ulteriormente la maestria orologiera di Chopard, celebre anche per la sua alta, altissima gioielleria e il suo amore per il tappeto rosso iniziato nel 1998, quando è diventato sponsor ufficiale del Festival di Cannes.

In ogni nuova edizione, gli artigiani gioiellieri dei laboratori di alta gioielleria, guidati da Caroline Scheufele, riescono nell’impresa di realizzare tanti gioielli quanti sono gli anni di esistenza dell’evento di Cannes, di cui Chopard è diventato uno dei protagonisti. Fiori e animali, alta moda, pietre preziose, il cosmo e il cuore sono le ispirazioni che animano la Red Carpet Collection Caroline’s Universe. Ritraggono con delicatezza la personalità degli Scheufele e la loro capacità di far brillare i diamanti più eccezionali.

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