Quando i frutti iniziano a cadere a terra, è segno che il raccolto è vicino. Alcune varietà di mele, dette “precoci”, possono essere consumate già alla fine dell’estate, mentre altre, più tardive, possono rimanere sull’albero il più a lungo possibile, fino a ottobre-novembre, ma devono essere raccolte prima delle gelate. “Una mela matura si stacca facilmente quando la si raccoglie”, spiega Georges Kaisin, giardiniere. “Basta afferrare il ramo con una mano e il frutto con l’altra, posizionando un dito sul peduncolo (il picciolo che lo collega al ramo), quindi sollevare semplicemente la mela verso l’alto”. Il procedimento è lo stesso per le pere.
I segreti di una buona conservazione
Purtroppo le pere tendono a maturare piuttosto rapidamente. È meglio consumarle senza indugio quando la loro polpa cede alla pressione delle dita. È tuttavia possibile conservarle per un po’ di tempo raccogliendole quando sono ancora un po’ verdi e il loro colore inizia a cambiare.
“Le varietà di mele estive, raccolte da agosto a settembre, sono difficili da conservare e devono essere consumate dopo la raccolta”, precisa il giardiniere. “Le mele autunnali e invernali si conservano in un locale fresco, aerato e, se possibile, buio (cantina sana, fienile, garage, rimessa protetta dal gelo, ecc.)”. I frutti vengono disposti in cassette o su uno scaffale, in un unico strato e senza che entrino in contatto tra loro, per evitare la diffusione di eventuali marciumi. È necessario evitare di conservare nello stesso luogo mele, pere, mele cotogne, cipolle, patate, ecc.
Si possono prendere in considerazione anche altre tecniche di conservazione, come il congelamento (si consiglia di sbucciare e snocciolare la frutta e di cuocerla con succo di limone prima di congelarla) o la conservazione in barattoli sterilizzati.
Cosa fare con la frutta caduta a terra?
Danneggiata, marcia o verminata, la frutta caduta a terra può essere valorizzata in mille modi. Si possono preparare composte, marmellate, frutta candita, torte, sciroppi. “O anche frutta secca”, aggiunge Georges. Come spiega il giardiniere, quest’ultimo metodo permette di godere del raccolto per diversi mesi, se non anni. Dopo aver tagliato la frutta a spicchi e aver eliminato le parti più rovinate, la si passa nell’essiccatore: in forno a 60 °C con la porta socchiusa o in un essiccatore elettrico.
I frutti più marci possono essere gettati nel compost dopo essere stati schiacciati o tagliati. Rilasciando gas etilene, contribuiranno ad attivare la decomposizione dei rifiuti. Si dovrà tuttavia fare attenzione a non metterne una quantità eccessiva, per non sbilanciare la miscela.