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La data del passaggio all’ora solare è stata ufficialmente annunciata: il nuovo orario invernale entrerà in vigore a partire da quel giorno

La fine dell’estate porta con sé uno degli eventi più importanti del calendario: il passaggio all’ora solare. Nei mesi invernali il sole sorge prima e tramonta prima. Portando indietro l’orologio di un’ora, l’alba arriva prima, il che, in teoria, consente di utilizzare la luce naturale nelle prime ore del giorno e, quindi, di ridurre i costi dell’illuminazione artificiale. Tuttavia, il tema del risparmio energetico ha perso la sua rilevanza nel corso degli anni. Ricardo Margalejo, cofondatore di Gana Energía, sottolinea che “oggi i progressi tecnologici nel campo dell’efficienza energetica e i modelli di consumo di ogni famiglia hanno ridotto l’impatto di questa misura sul consumo energetico”.

L’idea di Franklin, la crisi degli anni ’70 e la realtà odierna: il tramonto dell’era del cambio dell’ora

Benjamin Franklin è stato uno dei primi a proporre il passaggio all’ora legale nel XVIII secolo. Nel 1784, quando era ambasciatore in Francia, pubblicò un testo satirico intitolato “Progetto economico”, in cui proponeva ai parigini di alzarsi prima per risparmiare olio e candele. Già nel XX secolo, durante la prima guerra mondiale, iniziarono ad essere applicate misure di questo tipo per risparmiare energia. Dopo la crisi energetica degli anni ’70, si diffuse la pratica di passare all’ora legale due volte all’anno. In Italia è stata introdotta ufficialmente nel 1996.

Il passaggio all’ora solare comporta un ritardo di un’ora, che storicamente era finalizzato al risparmio energetico grazie a un uso più efficiente della luce naturale al mattino.

Sebbene l’idea del risparmio energetico sia stata promossa da personaggi come Benjamin Franklin e abbia avuto ampia diffusione durante la crisi petrolifera degli anni ’70, oggi la sua influenza è minore. Gli esperti nel campo dell’energia sottolineano che il progresso tecnologico e il cambiamento delle abitudini dei consumatori hanno notevolmente ridotto l’effetto di questa misura sul consumo energetico delle famiglie.

Quando inizia il nuovo orario invernale?

Il periodo dell’ora legale in Italia inizia quest’anno il 26 ottobre, quando l’ora ufficiale italiana sarà spostata avanti di 60 minuti.

“Sebbene la determinazione delle date in cui deve avvenire il passaggio all’ora legale sia univoca e vincolante, l’articolo 4 della direttiva 2000/84/ CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 19 gennaio 2001, stabilisce che la Commissione europea pubblicherà nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea un avviso che includerà il calendario delle date di inizio e fine dell’ora legale per i cinque anni successivi; poiché il 27 aprile 2021 è stata pubblicata nella suddetta Gazzetta ufficiale una comunicazione della Commissione relativa alle disposizioni in materia di ora legale per il periodo dal 2022 al 2026 compreso.

Nel 2025 la nuova ora solare entrerà in vigore nella notte tra sabato 25 e domenica 26 ottobre: alle 03:00 sarà necessario spostare l’orologio alle 02:00.

Sebbene un semplice cambiamento di orario possa sembrare innocuo, in realtà il ritmo circadiano dipende fortemente dalla luce naturale e dalle abitudini di sonno, e questa pratica può causare un temporaneo squilibrio. Le conseguenze più frequenti sono: insonnia o difficoltà ad addormentarsi, stanchezza, problemi di concentrazione, mancanza di energia, irritabilità e sbalzi d’umore. Gli esperti sottolineano che questi sintomi durano solitamente da tre giorni a due settimane, a seconda della persona.

Sarà l’ultimo cambiamento di orario?

Negli ultimi anni si è intensificato il dibattito sulla necessità di porre fine a questa tradizione. Nel 2019, la Commissione Europea ha proposto la possibilità di abolire i nuovi fusi orari invernali ed estivi, lasciando a ciascun paese il diritto di decidere quale mantenere. Il Parlamento europeo ha persino fissato il 2021 come termine ultimo per prendere una decisione, ma la discussione è rimasta in sospeso. In Italia, il governo ha pubblicato un calendario ufficiale che mantiene i cambiamenti di fuso orario almeno fino al 2026.

«Il Consiglio non ha ancora preso posizione sulla proposta. Per formare la posizione del Consiglio è necessaria una maggioranza qualificata degli Stati membri, necessaria anche per sostenere il testo definitivo concordato con il Parlamento europeo. Da parte sua, il Parlamento europeo ha approvato la sua posizione sulla proposta nel marzo 2019: ha votato per l’abolizione dell’ora legale e solare nel 2021. Il Consiglio e il Parlamento europeo devono raggiungere un accordo per adottare l’atto legislativo necessario per abolire il passaggio all’ora legale”, sottolinea la Commissione europea sul suo sito web.

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