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Pensionato con disabilità lotta per conservare i suoi “galli terapeutici” dopo l’ordine di ritiro

Un residente di una zona rurale nel sud dell’Australia sta affrontando una battaglia legale per poter tenere i propri galli dopo che il Consiglio di Adelaide Plains ha ordinato la rimozione degli animali a causa delle lamentele per il rumore che generano, considerato un disturbo ai sensi della Legge sul controllo dei disturbi locali e dei rifiuti. Tale richiesta ha portato il caso davanti al Tribunale per l’ambiente, le risorse e lo sviluppo di Adelaide, che ha recentemente respinto la richiesta del proprietario di sospendere il procedimento legale.

Il tribunale si è schierato dalla parte delle galline: come gli uccelli domestici hanno aiutato un disabile a combattere lo stress

Secondo il commissario Claire Ryan, che ha emesso la sentenza, l’uomo, un pensionato con disabilità, ha presentato una lettera di uno psicologo clinico che descriveva le sue condizioni di salute mentale. Secondo le informazioni fornite dall’American Broadcasting Company (ABC), Ryan ha affermato che “il rapporto con le sue galline è molto terapeutico e l’eliminazione dei volatili, compresi i galli, gli causerà un notevole disagio e aggraverà il complesso disturbo da stress post-traumatico”.

La controversia, secondo il mezzo di comunicazione citato, è iniziata dopo l’emissione di tre avvisi di eliminazione dei disturbi tra maggio e agosto 2023, l’ultimo dei quali era un ordine formale di rimuovere i galli entro il 31 agosto dello stesso anno. L’uomo ha negato che il rumore generato fosse un disturbo legale, anche se il tribunale ha sottolineato che la questione doveva essere decisa in sede di giudizio. Inoltre, il commissario ha sottolineato che l’uomo considerava un vicino come il principale denunciante, ma che l’azione del consiglio è stata avviata dopo che un funzionario ha verificato personalmente il rumore.

Difesa basata sui diritti umani

L’uomo, che è emigrato dall’Ucraina negli anni ’90 e non può lavorare dal 1998 a causa dei suoi problemi psicologici, sostiene che il consiglio sta violando le leggi contro la discriminazione. Inoltre, sostiene che il tribunale non ha giurisdizione per trattare un caso che, a suo avviso, è fondamentalmente una questione di diritti umani.

Nelle sue argomentazioni, raccolte da ABC, l’imputato ha affermato che “le stesse procedure sono condotte in modo tale da causargli dolore, stress e gravi danni che costituiscono tortura o trattamento degradante”. Ciononostante, la commissaria Ryan ha stabilito che egli è “attualmente in grado” di affrontare il processo legale e che l’impatto emotivo che questo può generare non giustifica la sospensione definitiva del caso.

La donna ha inoltre indicato che, se necessario, potrebbe essere assegnato un tutore legale per assistere l’uomo durante il processo. Allo stesso modo, ha affermato che non vi sono prove che il consiglio abbia avviato il procedimento per motivi diversi dall’applicazione della legge e che le denunce relative al rumore dei galli saranno esaminate durante il processo.

Ryan ha concluso che “sembra ovvio che, indipendentemente dal fatto che una persona avesse o meno la disabilità, il consiglio avrebbe intrapreso la stessa azione in quelle circostanze”, scartando così la sospensione del procedimento giudiziario. Tuttavia, ABC riferisce che il caso è previsto per continuare a novembre.

I galli possono essere considerati animali di supporto emotivo?

Secondo Disability Rights California (DRC), un’organizzazione dedicata alla difesa dei diritti delle persone con disabilità, un animale di supporto emotivo (ESA, dall’acronimo inglese) può essere qualsiasi animale che fornisca conforto o sollievo dai sintomi legati a una disabilità, compresi gli uccelli.

L’organizzazione spiega che tali esemplari non richiedono un addestramento specifico per svolgere la loro funzione di supporto, a differenza dei cani guida o di altri animali addestrati per compiti specifici, tuttavia, affinché un animale sia legalmente riconosciuto come ESA, la persona deve disporre di documentazione che confermi la disabilità e la necessità di supporto, rilasciata da un medico o da un terapeuta.

D’altra parte, il DRC sottolinea che, nei casi di affitto, anche se un fornitore di alloggi può richiedere una prova medica della necessità dell’ESA, non ha il diritto di esigere dettagli sulla diagnosi specifica del proprietario. Questo quadro giuridico mira a proteggere i diritti di coloro che dipendono da questi animali per il loro benessere psicologico.

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