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Psicologa: «Non c’è niente di peggio per la salute mentale di un bambino che impedirgli di confrontarsi direttamente con il mondo reale; i genitori iperprotettivi sono uno dei profili più tossici»

I genitori che cadono nell’iperprotezione non stanno prendendosi cura dei propri figli, ma, senza rendersene conto, mettono a rischio il loro sviluppo emotivo. Quello che inizia come un gesto d’amore e di precauzione finisce per diventare una barriera che impedisce ai bambino di crescere con autonomia e fiducia in se stessi. Pilar Sousa è una creatrice di contenuti, psicologa e scrittrice spagnola, nota per il suo approccio allo sviluppo personale, alla spiritualità e all’empowerment femminile. In uno dei video più recenti sul suo canale TikTok ha riflettuto su questo tipo di genitori: “Non c’è niente di peggio per la salute mentale di un bambino che impedirgli di confrontarsi direttamente con il mondo reale”, esordisce.

«Se tenete i bambino in un posto dove niente e nessuno può toccarli, li rendete solo incapaci di funzionare come adulti»

Bolla nociva. L’esperta afferma che molti genitori, nel tentativo di proteggere i propri figli da qualsiasi danno, li rinchiudono in una bolla che impedisce loro di crescere: “Tenendoli in uno spazio dove niente e nessuno può toccarli, si ottiene solo che diventino incapaci di agire come adulti funzionali, autonomi e indipendenti”, avverte.

I bambino hanno bisogno di sbagliare. Pilar ritiene necessario che i bambino subiscano delusioni e imparino ad affrontare situazioni spiacevoli per costruire strumenti emotivi che consentano loro di andare avanti. Privarli della capacità di gestire il fallimento è qualcosa che può avere ripercussioni negative nella vita adulta.

Avvertenza. La psicologa ritiene che gli effetti di un’educazione iperprotettiva vengano alla luce con il passare degli anni: “Questo non è accompagnare, è soffocare”, afferma. Proteggere non significa impedire ai figli di inciampare; significa dare loro la forza di rialzarsi da soli, la fiducia per affrontare l’incerto e la libertà di scoprire la propria strada.

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